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Oggi è Ferragosto: il lavoratore può essere obbligato dal datore a lavorare in questa giornata di festa?

Tradizionalmente, il giorno di Ferragosto è dedicato alla gita turistica.

A partire dalla seconda metà degli anni venni, il regime fascista organizzava, attraverso associazioni dopolavoristiche, centinaia di gite popolari, e in particolare dal ferragosto 1931 al settembre 1939 ciò fu favorito dall’istituzione di treni popolari speciali, con prezzi fortemente scontati.

L’iniziativa offriva la possibilità anche ai meno abbienti di visitare le città italiane o di raggiungere le località marine o montane e, dato che le gite non prevedevano il vitto, nacque anche la collegata tradizione del pranzo al sacco.

Molto di questa tradizione si è perso e, sempre più spesso, il datore di lavoro chiede al lavoratore di lavorare.

Molti sono pertanto a chiedersi se si possono legittimamente sottrarre a tale richiesta.

Dipende, perché per conoscere la risposta dovete andare a leggere il vostro contratto individuale di lavoro. Se tale obbligo non è previsto nel contratto individuale e specificamente approvato dal dipendente, consolidata giurisprudenza della Corte di legittimità ritiene che ” il diritto del lavoratore di astenersi dall’attività lavorativa in caso di festività è pieno ed ha carattere generale e quindi non rilevano le ragioni che hanno determinato l’assenza di prestazione, peraltro stabilita per legge”.

Pertanto, laddove tale accordo manchi e il lavoratore si rifiuti di lavorare, la sanzione disciplinare eventualmente irrogata dal datore di lavoro è da considerarsi del tutto illegittima.

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