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Il covid e il distanziamento sociale.

Un distanziamento che non è solo fisico e nemmeno solo sociale.

Il distanziamento fisico porta, inevitabilmente, anche ad un distanziamento affettivo tra le persone.

Le persone più fragili e bisognose di cure sono quelle che maggiormente soffrono l’assenza dei loro cari.

A causa delle restrizioni antiCovid migliaia di italiani sono impossibilitati a stare vicino ai propri familiari costretti in un Ospedale.

Secondo la normativa vigente..“È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto”.

Non tutti sanno, tuttavia, che gli artt. 3 e 11 del Dcpm  del 2 marzo 2021 prevedono un’importante “eccezione per gli accompagnatori dei pazienti in possesso del riconoscimento di disabilità con connotazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, che possono altresì prestare assistenza anche nel reparto di degenza nel rispetto delle indicazioni del direttore sanitario della struttura”.

Fate dunque valere questo importante diritto, nel caso, inviando una richiesta scritta alla direzione sanitaria, allegando la certificazione che attesta la disabilità grave.

Nei casi più gravi, potete segnalare il caso anche al Tribunale per i diritti del Malato di Cittadinanzattiva e lì richiedere informazioni.

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