altre materieCoviddiritto civile

Ti sei sottoposto a vaccinazione, ma questa è risultata inefficace, inutile, perché comunque hai contratto il virus, ammalandoti, magari anche gravemente.

Ti senti un po’ preso in giro e ti stai dunque chiedendo se, in questi casi, avresti diritto ad ottenere dallo Stato un indennizzo.

Vediamo cosa dice la legge e come questa viene interpretata dalla giurisprudenza.

L’art. 1 della legge 210/1992, prevede che ‘”Chiunque  abbia riportato,  a  causa  di  vaccinazioni obbligatorie  per  legge  o  per ordinanza di una autorità sanitaria italiana, lesioni o infermità, dalle quali sia derivata una menomazione permanente della integrità psico-fisica, ha diritto ad un indennizzo da parte dello Stato, alle condizioni e nei modi stabiliti dalla presente legge“.

Che cosa significa dunque questa norma?

Ho diritto o no all’indennizzo per il caso di inefficacia del vaccino?

La parola alla Corte di Cassazione che, rispetto alla predetta legge, ha precisato che non si può ritenere sussistere un diritto all’indennizzo qualora vi sia una mancata risposta al vaccino legata a fattori individuali, giacché questa condizione non può essere equiparata ad una reazione avversa conseguente ad una vaccinazione obbligatoria.

La Corte trova il fondamento di tale interpretazione negli art. 2 e 32 della Costituzione, applicabili anche al recente dibattito in merito agli indennizzi per i vaccini da Covid inefficaci.

Quando si può dunque chiedere un indennizzo?

Secondo quanto sostenuto dalla Corte, si può chiedere un indennizzo solo qualora sussista un nesso causale tra la somministrazione del vaccino ed il danno patito dal soggetto passivo del trattamento sanitario obbligatorio.

In altri termini, l’indennizzo è previsto soltanto se il vaccino mi ha provocato un danno, non se è risultato inutile e comunque ho contratto la malattia successivamente.

Non è infatti possibile parlare di indennizzo da inefficacia da vaccino, ma piuttosto di indennizzo conseguente a gravi patologie sviluppate a causa del vaccino obbligatorio.

Così è stato deciso!

 

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