Diritto del lavoro

Lavoro 4.0

Non solo la tradizionale assistenza giuslavorista, in ambito giudiziale e stragiudiziale.

La quarta rivoluzione industriale incide anche sul mercato del lavoro.

Nei prossimi anni, fattori tecnologici e demografici influiranno profondamente l’evoluzione del lavoro, come la tecnologia del cloud e la flessibilizzazione del lavoro.

Per rispondere pienamente alle esigenze emergenti è necessario avvalersi di specialisti in legge, moderni e competenti, consapevoli della rivoluzione in atto ed in grado di interpretarla per affrontarla, in funzione della trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.

Il mercato e l’organizzazione del lavoro si stanno evolvendo con crescente velocità: non altrettanto avviene con la regolamentazione dei rapporti di lavoro.

L’attività dello Studio Legale Antisso&Commisso non può prescindere dalle modifiche del contesto lavorativo e accetta le grandi sfide future in materia di diritto del lavoro, contrattazione ed istruzione.

Il 13 ottobre 2017 è stato approvato in Senato il rapporto conclusivo sul lavoro 4.0. Tra i punti affrontati:il rapporto tra legge e contratto, il differenziale tra velocità dell’innovazione e dell’apprendimento, l’occupabilità nel nuovo mercato transizionale del lavoro, la prevenzione degli infortuni nel lavoro agile, la tutela dei tempi per gli affetti ed il riposo nella connessione continua, i processi di urbanizzazione digitale, l’anticipo delle scelte di vita per la vitalità demografica, il nuovo welfare al tempo della discontinuità lavorativa.

“Meno leggi, più contratti” è il concetto che riassume il cambiamento in atto.

Lo Studio Legale Antisso&Commisso, vicino alle imprese nella rivoluzione 4.0. anche nel diritto del lavoro.

Non solo.

Lo Studio Legale Antisso&Commisso continua a tutelare i dipendenti mediante l’impugnazione dei licenziamenti e avanzando richieste di differenze retributive. A tal fine, si avvale di esperti consulenti del lavoro.

La tutela del dipendente non è limitata ai lavoratori manuali e intellettuali.

E’, infatti, venuta meno la classica divisione tra dipendenti che eseguono e capi che comandano.

Oggi si fanno i conti con la conoscenza e le tecnologie.

Nascono pertanto i lavoratori del terzo tipo che chiedono alle imprese più autonomia, più partecipazione e diversi modelli di lavoro e contrattuali.

Sono i c.d. lavoratori imprenditivi, con caratteristiche più vicine al lavoratore autonomo, protagonisti della quarta rivoluzione industriale.

Nasce così l’esigenza di tutelare gli imprenditivi mediante contratti che garantiscano un salario minimo per tutti, con la previsione di aumenti decisi dalle singole aziende, ovvero contratti che prevedano un salario con una quota agganciata alla produttività aziendale, ovvero, ancora, che il salario minimo sia adeguato all’inflazione ogni anno sulla scorta dell’inflazione dell’anno precedente.

Su tale scia nasce lo Smart Working, ovvero una nuova organizzazione del lavoro che consente ai dipendenti di potere scegliere luogo, orario e strumenti utilizzati per le loro attività.

I benefici dello Smart Working sono il miglioramento della produttività, riduzione dell’assenteismo e abbattimento dei costi per gli spazi fisici. Per i lavoratori i vantaggi sono la riduzione dei tempi e dei costi di trasferimento, oltre che l’aumento della motivazione e della soddisfazione.

Arriva pertanto, anche in Italia, una legge sul lavoro autonomo e agile.

La legge 81/17 promuove il lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilito mediante accordo tra le parti.

Accordo tra le parti vuol dire contratto.

Ed è, sotto questo aspetto, importante affidarsi ad uno Studio Legale attento alle innovazioni, come lo Studio Legale Antisso&Commiso.